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STORIA, MISSION, OBIETTIVI

C.O.N.D.A.V. (Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino) nasce ufficialmente il 22 gennaio 2001 ma, ufficiosamente, inizia a muovere i suoi primi passi nel lontano 1998 a seguito della scoperta del danno post vaccinico di Silvia, Mattia e Virginia. Tre dei tanti bambini colpiti da paralisi poliomielitica dopo la prima somministrazione di vaccino antipoliomielitico orale Sabin.

Il 10 marzo 1998, insieme a un gruppo di genitori di bimbi lesi da vaccino antipolio, venuti a conoscenza l’uno dell’altro, grazie ad alcuni programmi televisivi, alla pubblicazione di articoli su quotidiani, settimanali e mensili, Nadia Gatti, mamma di Silvia, scrive all’allora Ministro della Sanità On. Rosy Bindi, chiedendo aiuto e giustizia. Il Ministro, saputo della gravità della situazione, decide di dare parere favorevole al richiesto cambio vaccinale, sostituendo le prime due dosi di vaccino antipoliomielitico orale vivo attenuato Sabin, con due dosi di vaccino antipoliomielitico a virus ucciso potenziato Salk.

Il vaccino Sabin, infatti, annovera fra i suoi effetti avversi anche la stessa malattia per cui ci si vaccina, ovvero la poliomielite ed altre importanti patologie, fra le quali spicca per gravità la cerebrolesione.

Nel 1999 i media si occupano di noi con articoli e interviste televisive.

Nel 2000, finalmente, grazie all'aiuto di alcuni parlamentari molto sensibili al problema, dopo molte battaglie, riusciamo ad ottenere un gruppo di lavoro. Il 12 aprile, infatti, presso il Ministero della Sanità a Roma, nasce il “Gruppo di Lavoro Permanente per i danneggiati da vaccinazione obbligatoria”.

Il 22 gennaio 2001, dopo lunga riflessione, prende vita il C.O.N.D.A.V. “Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino” i cui soci fondatori sono:

E' questo l'inizio di un lungo e non sempre facile cammino, che vede pochi genitori uniti insieme alla ricerca della verità!


La nostra storia

“Il mio mondo si è fermato in una fredda serata di ottobre…..”

“La notte fra il 20 e il 21 ottobre 1997, la mia quartogenita Silvia, vaccinata il 30 settembre con la prima dose di vaccini: Sabin, DPT e antiepatite B, presenta un pianto lamentoso…. strano… Insieme a mio marito decidiamo di portarla in ospedale dove viene ricoverata per accertamenti. Dopo tre giorni viene dimessa, ha solo un po’ di arrossamento faringeo…Nei giorni successivi il suo comportamento muta, diviene apatica, ogni tanto “sussulta”. Ci preoccupiamo e chiamiamo il reparto dove è stata ricoverata. Il medico, dopo essersi accertato che la piccola si alimenti in modo regolare, ci tranquillizza dicendo: “Non è nulla, passerà….però, nel caso i sintomi dovessero peggiorare riportatela qui”. Mio marito pensa che io sia un po’ esagerata…. Ma Silvia è strana, lo sento…..

La notte fra il 28 e il 29 ottobre Silvia si paralizza…La paralisi colpisce prima l’arto inferiore sx, poi, quello dx e, infine, l’arto superiore dx…..Il 3 novembre, a seguito di una visita effettuata presso la neuropsichiatria del Policlinico di Modena, scopro che Silvia potrebbe avere contratto la poliomielite a seguito della vaccinazione antipolio Sabin effettuata il mese precedente. La poliomielite? Da vaccino?… Nel 1997? Cosa significa? Quando potrà guarire?….. “Non guarirà più….Sua figlia ha la poliomielite….. Devono essere effettuati degli esami specifici….” . “Dove posso curarla?”… “Non lo sappiamo…..la polio non esiste più in Italia almeno da 15 anni”….

Il 10 dicembre. Mentre rientro a casa per riabbracciare almeno per un’oretta gli altri miei tre bimbi, sento una trasmissione radiofonica che invita chiunque abbia avuto, o sospetti di aver avuto, danni da vaccino, a telefonare a Claudia Benatti di Vaccinetwork….. Non ho un foglio…e nemmeno una biro…così prendo una foglia e scrivo su un fazzolettino di carta.. Giunta a casa telefono e parlo con Claudia, la quale mi convince a rilasciare un’intervista alla Gazzetta di Mantova e, nonostante il parere contrario di mio marito, decido di farlo. Sento di doverlo fare…. Perchè è capitato a Silvia, ma potrebbe, forse, capitare ad altri, non so….

Infatti, purtroppo, ad altri sarebbe capitato…

(Dal Libro di Nadia Gatti “I Bambini Dimenticati – I Danneggiati da Vaccino: Fantasmi dello Stato Prigionieri del Silenzio”)

L’11 dicembre, sulla Gazzetta di Mantova, appare l’articolo che segnerà l’esordio di una lunghissima battaglia che, giorno dopo giorno, coinvolgerà centinaia di danneggiati (articolo). Una battaglia che, tuttora, è in atto e che non cesserà finchè in Italia non esisterà per TUTTI la libertà di INFORMAZIONE e VACCINAZIONE!

I nostri successi:


Mission

Vogliamo verità e giustizia per noi e per i nostri figli.

Quello che il C.O.N.D.A.V. chiede alle Istituzioni Sanitarie, è di fornire alle persone PRECISE e REALI indicazioni sugli effetti collaterali prodotti dai vaccini, cosa del resto già prevista si commi 1,2,3 art. 7 della legge 210/92.

Purtroppo questa legge è sempre stata disattesa, creando così gravi danni ai soggetti vaccinati: ignorare i possibili effetti collaterali, infatti, ha in alcuni casi, reso impossibile il riconoscimento degli stessi come patologie legate al vaccino, precludendo, in questo modo, la possibilità di un intervento terapeutico mirato e tempestivo.

Ci è stato detto che solo grazie al “sacrificio“ dei danneggiati da vaccino in Italia si sono potute sconfiggere alcune gravi e pericolose malattie come la poliomielite e il vaiolo.

Allora, perché invece di ringraziare ed aiutare chi, per “tutelare” la salute pubblica, compiendo un grande atto di “solidarietà sociale”, si è ammalato o è deceduto, si è cercato in ogni modo di “nasconderlo”?

Vogliamo risposte esaurienti alle tante domande che da troppo tempo ci assillano la mente.

Come mai la comunità scientifica parla di “statistiche attendibili” riferendosi al numero esiguo di danneggiati da vaccino, quando sappiamo con certezza che questo non è vero?

Riportiamo di seguito, casi di danni da vaccino già riconosciuti dal Ministero della Salute.

* 1995 Vaccino sabin: 3 encefaliti e 1 paralisi flaccida. * 1996 Vaccino Sabin: 3 casi di paralisi flaccida. * 1997 Vaccino Sabin: 2 casi di paralisi flaccida, 5 casi di encefalite e 1 caso di decesso. * 1998 Vaccino Sabin: 2 casi di paralisi flaccida, 2 casi di encefalite. * 1999 Vaccino Sabin: 1 casi di paralisi flaccida, 2 caso di encefalite.

Dal 1995 al 1997, quindi, in 1° dose, si sono avute 12 encefaliti, 6 paralisi flaccide

Ma, allora potrebbe venire spontaneo chiedersi, per quale motivo i baroni della medicina e le Istituzioni hanno fornito per anni i seguenti dati: * Prof. Silvio Garattini, di Milano, 1 caso ogni 500.000; * Prof. Alberto Ugazio, di Brescia, 1 caso ogni 750.000; * Dott. Gobio Casali, di Mantova, 1 caso ogni 7.000.000; * Dott. Francesco Tancredi, di Napoli, 1 caso ogni 1.000.000; * Consiglio Superiore di Sanità, 1 caso ogni 2.200.000; * O.M.S. 1 caso ogni 6/700.000; * Istituto Superiore di Sanità, (con le statistiche in suo possesso fino al 1995), 1 caso ogni 4.000.000.

Però, essendo la media italiana troppo bassa rispetto quella di altri Paesi, l’ISS, ipotizza che alcuni “danni siano sfuggiti”, oppure non sia stato possibile effettuare una diagnosi certa a causa di un “non corretto prelievo” dei campioni biologici da esaminare.

Se questa ipotesi fosse giusta, vorrebbe dire che un imprecisato numero di bambini è stato ammalato dal vaccino Sabin ed è stato curato per un'altra patologia.

L'unica verità è che, attualmente, non esistono statistiche.

Tutto questo ci rincuora molto, non solo perché è stato il caso a scegliere chi si sarebbe ammalato ma perché, sempre lui, ha anche decretato chi, fortunato, si sarebbe visto riconoscere il danno.

Vogliamo sapere come mai sono passati tanti anni prima che il vaccino Sabin fosse nuovamente sostituito dal vaccino Salk.

Infatti l’uso del vaccino antipoliomielitico a virus vivo attenuato Sabin, visti i ben noti effetti avversi: encefalite, meningoencefalite, paralisi flaccida, epilessia, decesso; forse, poteva essere giustificato nei lontani anni sessanta, durante l’epidemia di poliomielite, ma non certo negli anni ottanta, novanta e duemila, quando la malattia allo stato selvaggio non era più presente in Italia.

Vogliamo sapere a chi spettava il compito di sensibilizzare i medici e le strutture ospedaliere, a noi genitori o al Ministero.

Il dott. Greco, nel 1999, infatti, dichiarava ad alcuni settimanali, che il “cambio vaccinale” non si era potuto effettuare prima, perché il nostro Paese non era ancora stato dichiarato “polio free” e questo, a causa di una mancata “sensibilizzazione” nel monitoraggio delle paralisi flaccide.

Vogliamo sapere come mai in alcune ASL si è continuato a vaccinare con 4 dosi di Sabin fino al novembre del 1999 e oltre, quando già nel mese di aprile 1999, il calendario prevedeva 2 dosi di Salk e 2 di Sabin.

Vogliamo sapere per quale motivo i nostri figli si sono ammalati.

Perché era inevitabile? Perché sono stati sfortunati? Per salvare milioni di altri bambini? Perché le paralisi flaccide non sono mai state monitorate fino al 1997?

Come potete vedere, le domande sono tante, le risposte, finora, poche e poco convincenti.

Nessuno ha saputo o ha voluto rispondere.

Per noi è stata scelta la strada del silenzio, infatti non si può aver paura di ciò che non si conosce.

Ma noi siamo stanchi di essere definiti terroristi dell'informazione, perciò abbiamo deciso di unirci in questa Associazione, di farci conoscere e di dimostrare a tutti che noi non siamo i cattivi che vogliono il ritorno delle malattie, ma solo persone come tante, danneggiati e genitori i cui figli sono stati ammalati per “adempiere” ad un obbligo dello stato e che da quello stesso Stato sono stati abbandonati.

Genitori e danneggiati che stanno insieme, che si consigliano e si supportano vicendevolmente, che lottano perché, anche in Italia, esista la libertà d'informazione, che chiedono vengano promossi uguali diritti per tutti i danneggiati, sia da vaccinazione obbligatoria che “fortemente consigliata”.

Insieme perché:


Obiettivi

Punto n. 1

Soppressione dei termini per l’ottenimento dell’indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da vaccinazione e somministrazione di emoderivati. L’eliminazione del vincolo dei tre anni previsti dalla legge 210/92 per presentare la domanda d'indennizzo, infatti, è una questione, non solo di giustizia ma anche e soprattutto di coscienza. L’art. 7, la Legge 210/92 prevedeva che “entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, fossero attuati progetti di informazione sulle complicanze causate da somministrazione di vaccinazioni o emoderivati”, cosa che non è mai avvenuta; così come non si sono mai stati attuati “progetti, prioritariamente rivolti ai genitori, alle scuole e alle comunità in genere, che assicurassero una corretta informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione”; così come è stata completamente disattesa la Legge 25 luglio 1997 n. 238 “Modifiche ed integrazioni alla L. 25 febbraio 1992 n. 210 , in materia di indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni ed emoderivati”. Legge che, all’art. 1 comma 13 cita: “Alla presente legge sarà data la massima pubblicità a cura degli assessorati alla sanità delle regioni e delle province autonome tramite affissione di copia della medesima presso ogni ufficio delle prefetture e delle aziende unità sanitarie locali competenti in materia di invalidi civili, presso ogni caserma militare, presso gli uffici delle aziende unità sanitarie locali competenti in materia di vaccinazioni, presso tutti consolati all'estero della Repubblica italiana, presso tutti i reparti degli ospedali e delle case di cura private, nonché nei locali adibiti al servizio trasfusionale….” Così facendo, però, si è impedito ai danneggiati o presunti tali, di prenderne conoscenza e di poterne usufruire. Per questi motivi, appare non solo logico, ma anche giusto, che lo Stato assegni un indennizzo a chi è stato menomato in modo permanente SENZA porre termini di decorrenza, assolvendo così al diritto sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 307 del giugno 1990. Dello stesso parere sono stati molti Deputati che, sollecitati dalle varie associazioni di riferimento dei soggetti danneggiati, in diversi momenti hanno presentato, varie proposte di legge che, per la sola mancanza di fondi, non sono state approvate (Vedi XIV legislatura PdL. C.1145, S.2970; Legislatura XV: PdL. N. 1523 presentato il 31 luglio 2006 e l’Atto parlamentare n.2163 presentato il 24 gennaio 2007).

Reintegrazione dei soggetti già riconosciuti danneggiati dalle CMO, ma non indennizzati per aver presentato la domanda “in modo intempestivo”, cioè fuori dai termini previsti dalla L.210/92. Il tutto tenendo conto che, oltre a creare gravi complicazioni ai soggetti danneggiati che dovrebbero spendere ancora tempo e danaro per ripresentare la domanda, essere nuovamente sottoposti a visita dalle CMO competenti (che, essendosi ridotte di numero in maniera esponenziale, sono lontane e, in alcuni casi difficili da raggiungere per soggetti gravemente disabili) e attendere ancora non si sa quanto per vedersi riconoscere ciò che gli è sempre spettato di diritto, sarebbe anche un’indubbia ed inutile perdita di tempo e di denaro, per gli enti coinvolti (ASL, Regioni, CMO, Uffici Ministeriali).

Punto n. 2

Rivalutazione dell’intero importo erogato mensilmente in base alla legge 210/92 ai sensi dell’art. 2 comma 1 e 2, sulla base del tasso di inflazione programmato. Già varie sentenze sono state pronunciate in tal senso (vedi Sentenza della Suprema Corte di Cassazione, Sez. lavoro, del 28/07/2005, n.15894, in cui si dispone l’immediato riconoscimento ed erogazione della rivalutazione monetaria sulla componente integrativa speciale di tutti i ratei d’indennizzo riscossi dagli aventi diritto dall’anno 1992 in avanti. Sentenze che hanno già visto alcuni aventi diritto, riscuotere le somme loro spettanti, creando così una grave discriminazione fra gli stessi danneggiati. Quindi, si chiede che i benefici di legge, ex art. 2, comma 2, L. 210/1992, vengano erogati, previa loro corretta rivalutazione anche della componente integrativa speciale”. Questo eviterà l’instaurazione di azioni giudiziarie da parte degli aventi diritto, per ottenere le somme loro spettanti e, quindi, ulteriori oneri a carico dall’amministrazione.

Punto n. 3

Predisposizione di un documento da inviare alle CMO, in cui si tenga conto delle patologie già riconosciute ed indennizzate. Questo farà si che le stesse possano esprimere giudizi uniformi, evitando trattamenti disparitari fra i vari soggetti danneggiati. Per esempio, ad oggi, solo alcuni soggetti affetti da encefaliti causate dal vaccino Sabin vengono indennizzati, mentre ad altri soggetti il nesso causale viene negato “perché il vaccino Sabin può causare solo 1 caso di poliomielite post-vaccinica ogni 500.000 dosi e non l’encefalite”. L'antipolio Sabin, invece, oltre a provocare paralisi flaccida, provoca anche encefaliti di grado e natura diversa, a seconda dell'area cerebellare colpita. Il poliovirus Sabin, infatti, è un virus neurotropo che può colpire il cervelletto, il ponte, i neuroni motori, causando quadri clinici diversi e, quindi, provocando encefaliti diverse e di diversa intensità, così come comprovato da ampia letteratura scientifica. Sarebbe, quindi, utile che, con l'aiuto del Ministero, si evidenziassero i casi di encefalopatia da Sabin occorsi in Italia. Stessa cosa dicasi per le poliomieliti contratte dopo la somministrazione di vaccino Salk, in alcuni casi indennizzate, in altri no e di altre patologie ad insorgenza post-vaccinale, non ancora prese in considerazione dalle CMO e dal Ministero della Salute. Questo trattamento disparitario ha creato e continuerà a creare l’instaurarsi di nuovi e numerosi contenziosi giudiziari con ulteriori oneri a carico dell’amministrazione.

Punto n. 4

Reintegrazione dei danneggiati deceduti prima dell’entrata in vigore della legge. Il tutto per evitare di creare gravi discriminazioni fra danneggiati deceduti, visto che, attualmente, la legge prevede solo l’indennizzo ai famigliari dei deceduti dopo l’entrata in vigore della stessa.

Punto n. 5

Erogazione assegno Una Tantum ex art. 4 L.229/05. La legge 229/05, al comma 1 dell’art. 4, prevede la misura massima di erogazione: “… misura massima di dieci annualita' dell'indennizzo di cui al medesimo comma 1 dell'articolo 1…” e ne individua il periodo: “per il periodo compreso tra il manifestarsi dell'evento dannoso e l'ottenimento dell'indennizzo medesimo”, ovvero quello erogato dalla L.229/05 e non dalla L. 210/92 come alcune persone hanno ipotizzato. Teoria che, oltretutto, aprirebbe un nuovo e più grande dilemma:” Cosa verrebbe erogato nel periodo intercorrente tra l'ottenimento dell'indennizzo ai sensi della L.210/92 e l'ottenimento della L.229/05, l'intero importo? Nel comma 2, invece, spiega in modo esaustivo in che modo devono essere definite le annualità pregresse: “Le annualita' pregresse sono definite con tabelle di conversione al 50 per cento (DI COSA?) del periodo intercorrente tra la data del manifestarsi dell'evento dannoso e la data di ottenimento dell'indennizzo.”. Quindi, l’unica interpretazione possibile e confermata anche dalla relatrice della legge On. Carla Castellani e dagli altri firmatari, è che venga applicata la tabella di riconversione del 50% calcolato in relazione agli anni realmente intercorsi tra il manifestarsi dell’evento dannoso e l’ottenimento dell’indennizzo stesso (comma 2), per un massimo di 10 annualità, come previsto dal comma 1 e come voluto dal legislatore.

Punto n. 6

Proposta di modifica art. 1 comma 3 L.229/05 nella parte in cui cita: “Qualora a causa della vaccinazione obbligatoria sia derivato il decesso…” con “Qualora sia derivato il decesso, l’avente diritto che ha prestato assistenza prevalente e continuativa….”. Limitare l’indennizzo solo ai familiari di coloro che sono deceduti a causa della vaccinazione, sembra, oltre che molto limitativo, anche iniquo. Così facendo, infatti, coloro che, per prestare l’assistenza hanno dovuto rinunciare al lavoro, si ritroveranno in gravi difficoltà. Così facendo, inoltre, si vedrebbero ridurre in modo esponenziale le cause intentate dai genitori per vedersi riconosciuto il danno patrimoniale. E, sempre nell’art. 1 comma 3, nella parte in cui cita: “Ai fini della presente legge sono considerati aventi diritto nell'ordine i seguenti soggetti a carico: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli minorenni, i fratelli maggiorenni inabili al lavoro”, togliendo la dicitura “ a carico”. Questo, infatti, impedirebbe ai soggetti “non a carico”, quindi alla maggior parte degli aventi diritto (essendo estremamente raro che disabili gravi possano avere “a carico” i propri familiari), di avere accesso all’eredità, causando l’istaurarsi di nuovi contenziosi giudiziari. Punto n. 7 Informazione chiara e precisa sugli eventi avversi provocati dai vaccini, perché solo con l'informazione si potrà avere una reale stima dei danneggiati (i medici, infatti, alcuni per mancata conoscenza del problema, sono refrattari a fare questo tipo di diagnosi).

Anamnesi ed esami “approfonditi” pre-vaccinali, che evitino o limitino, lesioni ai vaccinandi.

Istituzione di una commissione medica che stabilisca come mai anche persone “sane” e non affette da disturbi del sistema immunitario, si siano ammalate e a volte, siano decedute dopo le vaccinazioni. Questo permetterà di evitare ad altri bimbi lesioni da vaccino. (Comm.ne Igiene e Sanità presieduta dal Sen. Dott. Antonio Tomassini)

Centro di ricerca dove “tutti” i medici possano confrontarsi e proporre nuove terapie e cure. I danni da vaccino, infatti, non possono essere trattati come le normali patologie degenerative del sistema nervoso centrale e/o periferico. Partecipazione del Condav e delle Associazioni alla Commissione Nazionale Vaccini. Questo permetterà un controllo da parte delle associazioni, sull’operato di chi decide le strategie vaccinali.

Istituzione di Commissioni Regionali di tutela per i danneggiati da vaccino: Incontri periodici fra rappresentanti dei danneggiati e funzionari delle Regioni serviranno per fare il punto della situazione e controllare lo stato d’avanzamento delle richieste.

RICHIESTE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Un Memorial Day per ricordare chi per adempiere ad un obbligo dello Stato e per “combattere la guerra contro le malattie”, ha donato la propria vita: bambini morti o gravemente danneggiati nell’integrità psicofisica della propria persona. e una medaglia al merito o al valor civile che serva come riconoscimento da parte dello Stato del servizio reso dai danneggiati da vaccino alla collettività. Il tutto tenendo conto del principio della Corte Costituzionale che ha considerato i danneggiati da vaccinazione come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione.

RICHIESTA CATEGORIA “PROTETTA”

Creazione di una categoria “protetta” di cui faranno parte tutti i bimbi riconosciuti lesi in modo permanente da vaccino - che gli riconosca il diritto a:

Terapie farmacologiche e riabilitative gratuite per i portatori di handicap post vaccinico, fra le quali: assistenza domiciliare con la durata da stabilire a seconda della gravità dei malati; rimborso delle cure “alternative” - quando le cure “tradizionali siano risultate inefficaci - o presso le strutture private e/o liberi professionisti, nel momento in cui le strutture pubbliche non siano in grado di soddisfare le esigenze di cura e riabilitazione del danneggiato (vedi poliomielite: centri di riabilitazione ufficiali chiusi e cure solo presso luminari della “vecchia guardia”); idroterapia, ecc…Protesi e presidi ospedalieri. Integrando così l'art. 2, comma 5 della L.210/92.

Riconoscimento dell'Indennità di Frequenza e Accompagnamento, fino alla maggiore età, senza che siano sottoposti a revisioni periodiche. Compiuto il 18° anno saranno sottoposti ad una visita di controllo e, la sopraccitata indennità sarà tolta a coloro che risulteranno autosufficienti, mentre gli altri continueranno a riceverla.

Prepensionamento dei genitori con figli GRAVEMENTE disabili e precedenza per i genitori dei danneggiati o per i danneggiati stessi, nella ricerca del posto di lavoro.

Aiuto nella ricerca di alloggi idonei alle esigenze dei danneggiati e dei loro famigliari.

Assegni di superinvalidità. Applicazione della Tabella E per le superinvalidità (DPR 834/81) Integrazione L. 210/92 all'art. 2, comma 2. Attuando il principio della Corte Costituzionale che ha considerato i danneggiati da vaccinazione come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione.


Attività associativa

L'attività dell'Associazione é rivolta prevalentemente alla tutela e al sostegno delle persone danneggiate dalle vaccinazioni (come da Statuto), e pertanto:

Per chi desidera iscriversi, nella sezione Iscrizioni è possibile reperire il modulo di adesione.


Giornata del ricordo

29 ottobre Giornata Nazionale per Ricordare le Persone Decedute o Rese Disabili dai Vaccini

Il 29 ottobre è la Giornata Nazionale dedicata al Ricordo di coloro che hanno sacrificato la loro vita per “tutelare la collettività”.

La Giornata Nazionale del Ricordo, nasce su iniziativa del C.O.N.D.A.V., che NON vuole DIMENTICARE chi, purtroppo, a causa di una reazione avversa a vaccino, è mancato all'affetto dei suoi cari, o chi, inconsapevolmente, sempre per lo stesso motivo, si è visto compromettere perennemente la qualità della vita.

La richiesta di ufficializzare la Giornata Nazionale si trova già nelle primissime rivendicazioni formulate dal “Gruppo di Lavoro” e poi, insieme alla richiesta di conferimento della “Medaglia d'oro al Valore” si ripete nel corso degli anni con istanze al Ministro della Salute e al Presidente della Repubblica.

Il 14 ottobre 2004, nel corso di una conferenza stampa organizzata dal Condav presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, il Presidente Nadia Gatti, alla presenza degli On. Luca Volontè e Luciano Violante e di altri deputati, comunicò l'intenzione di celebrare ufficialmente, il 3 novembre successivo, la I° Giornata Nazionale del Ricordo.

La proposta incontrò il consenso delle varie forze politiche intervenute, che appoggiarono favorevolmente la richiesta.

Il 21 gennaio 2009, i Sen Cursi, Boldi e Bevilacqua hanno presentato il DDL n. 1326 “Riconoscimento del 29 ottobre quale “Giornata del Ricordo delle persone decedute o rese disabli dai vaccini”. Stessa proposta - Pdl n. 2785 - viene presentata il 9 ottobre 2009, dagli On.li Codurelli, Burtone e Duilio.

Rimaniamo fiduciosi in attesa che venga presto approvata….

Le Giornate del Ricordo celebrate a partire dal 2004: